Lo scorso 15 dicembre, ad Harrisburg, in Pennsylvania, si è svolta la terza edizione di "Indip/all", un piccolo meeting sull'arte indipendente che sembra riservare attenzione particolare al settore teatrale.
Ero lì per altro. Ma sono entrato; e devo dire di aver ascoltato qualcosa di interessante.
Il regista di una compagnia di Scranton - non esattamente amatoriale mi pare d'aver capito - è intervenuto nel contesto di una discussione relativa allo stato dell'arte drammatica nella East Coast, proponendo un confronto con il nostro Paese.
Più o meno ha detto qualcosa del genere:
"Fino agli anni Sessanta la tradizione teatrale italiana, così come quella di altre scuole europee, era d'esempio; ma andate ora in Italia. Io ci sono stato tre volte negli ultimi anni. E ogni volta sono andato a teatro e ho visto i loro film. magari sono stato sfortunato. Ma la situazione è deprimente. Un mio amico, studioso dell'arte italiana, un famoso gallerista di York, continua a ripetermi da anni che non dobbiamo lamentarci troppo della situazione dell'Est; perchè comunque il peggiore attore di Lackawanna sarà sempre migliore del migliore attore italiano. Forse il mio amico esagera. Ma fatevi un giro in Italia: il teatro è morto da parecchi anni e gli attori di formazione sono stati banditi quasi senza eccezione. Date retta a me: fatevi un giro in Italia. E poi tornate a guardare quello che facciamo qui".
Per la cronaca, nessuno ha fischiato questo intervento.
Io me ne sono andato dieci minuti dopo.
Ero lì per altro. Ma sono entrato; e devo dire di aver ascoltato qualcosa di interessante.
Il regista di una compagnia di Scranton - non esattamente amatoriale mi pare d'aver capito - è intervenuto nel contesto di una discussione relativa allo stato dell'arte drammatica nella East Coast, proponendo un confronto con il nostro Paese.
Più o meno ha detto qualcosa del genere:
"Fino agli anni Sessanta la tradizione teatrale italiana, così come quella di altre scuole europee, era d'esempio; ma andate ora in Italia. Io ci sono stato tre volte negli ultimi anni. E ogni volta sono andato a teatro e ho visto i loro film. magari sono stato sfortunato. Ma la situazione è deprimente. Un mio amico, studioso dell'arte italiana, un famoso gallerista di York, continua a ripetermi da anni che non dobbiamo lamentarci troppo della situazione dell'Est; perchè comunque il peggiore attore di Lackawanna sarà sempre migliore del migliore attore italiano. Forse il mio amico esagera. Ma fatevi un giro in Italia: il teatro è morto da parecchi anni e gli attori di formazione sono stati banditi quasi senza eccezione. Date retta a me: fatevi un giro in Italia. E poi tornate a guardare quello che facciamo qui".
Per la cronaca, nessuno ha fischiato questo intervento.
Io me ne sono andato dieci minuti dopo.
Il problema è che sono andato via soprattutto perchè non avevo nulla da ribattere.
E' stato frustrante. Anche per il mio sopitissimo orgoglio nazionale.
E' stato frustrante. Anche per il mio sopitissimo orgoglio nazionale.
1 commento:
adesso non esageriamo:
noi abbiamo la De Filippi che sforna attori straordinari.....................
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