lunedì 29 dicembre 2008

Imago Theatre









Mi sembra quanto meno interessante il lavoro di questa compagnia di Portland.
Si chiama Imago Theare e opera sul versante del teatro di figura; o su quello del teatro danza; o su quello di qualche altra categoria a scelta.

Il sito è http://www.imagotheatre.com/; oltre alle solite informazioni, ci trovate anche le date dei provini.




sabato 27 dicembre 2008

Vespa al posto di Morricone












Sul giornale per cui lavoro, la notizia è stata riportata senza alcun clamore, come se si trattasse di una cosa qualsiasi. Come se si trattasse di una cosa normale.

Riporto, allora, le dieci mezze righe con cui Curzio Maltese, sulla prima pagina di Repubblica del 23/12, ha commentato questa ennesima follia all'italiana:
"Geniale. L'aggettivo è un po' abusato ma così, su due piedi, non se ne trovano altri per definire la scelta del ministro Bondi di sostituire il premio Oscar Ennio Morricone, dimissionario dal consiglio d'amministrazione dell'Opera di Roma, con Bruno Vespa. Nientemeno. Al confronto sfigura anche la trovata, che pure sembrava insuperabile, di nominare Sandro bondi ministro della Cultura."

All'estero diranno che il più importante giornalista filogovernativo prende il posto di uno dei più famosi uomini di Musica a livello mondiale. Diranno, cioè, un'inconfutabile verità.

E noi, intanto, prepariamo panettone e cotechino.

martedì 23 dicembre 2008

Natale a Roma

Ho passato il Natale a Roma. Dai parenti. Per farli contenti.
E' stata l'occasione per andare a vedere qualche spettacolo.

Non potevo, ad esempio, farmi sfuggire l'occasione di assistere al Porcile di Castri all'Argentina.
PORCILE
di Pier Paolo Pasolini, regia Massimo Castriscene e costumi Maurizio Balò, con (in ordine di apparizione) Antonio Giuseppe Peligra, Corinne Castelli, Paolo Calabresi, Ilaria Genatiempo, Davide Palla, Mauro Malinverno, Milutin Dapcevic, Miro Landoni, Vincenzo Giordano.
Visto il 4/12
Aspettativa: ****
Giudizio: *
Meno male che Pasolini non è così sciatto e noioso. Meno male che abbiamo delle copie stampate di Porcile per capire che si tratta davvero di uno dei testi italiani più interessanti del secolo passato. Meno male.
(Sedute intorno a me c'erano 6 persone. Quattro di queste hanno dormito per buona parte dello spettacolo).

Un amico mi ha poi invitato al Teatro dell'Angelo a vedere Forbici Follia: purtroppo, data l'insistenza, non ho potuto di no.
FORBICI FOLLIA
Autore: Paul Portner - adatt. Gianni Williams Regia: Gianni Williams
Compagnia/Produzione: Compagnia delle Arti
Cast: Antonello Avallone, Gianni Williams, Silvana De Santis, Uberto Kovacevic, Francesca La Scala, Sebastiano Nardone.
Visto il 6/12
Aspettativa: *
Giudizio: meno di *
Una cosa scollacciata, fatta male, detta male, scontata, povera. Il terribile Bagaglino di Pippo Franco e Pingitore in confronto è Bergman. Anni fa, in quello stesso teatro, ci avevo visto recitare Marisa Fabbri e Popolizio. Pensa te...

Poco prima di Natale, poi, passeggiando per il Lungotevere, vedo un teatrino nascosto e sconosciuto. Come ogni tanto mi capita, sono entrato senza neanche chiedere cosa vi facessero.
DENTRO
liberamente ispirato a “A porte chiuse” di Sartre, di Raffaella Cavallaro, Andrea Vaccarella
regia Andrea Vaccarella
con Patrizia Carrozzo,Guido Governale,Veruska Rossi

Visto il 20/12
Aspettativa: meno di *
Giudizio: ***
Non si tratta di un capolavoro. Delle cose mi sono piaciute ed altre no. Alcune non mi sono piaciute proprio per niente. Ma questo resta uno spettacolo da vedere. Perchè ci sono attori che recitano; e che pronunciano parole che conoscono e a cui forniscono significato. E perchè c'è una regia; che mette in scena idee e argomenti.
Io credo che prima inizieremo a dar credito a gente come questa (io non ho la più pallida idea di chi siano!), e prima potremo ricominciare a fare teatro nel nostro paese.

sabato 29 novembre 2008

Un capolavoro

Al Theater Duisburg di Duisburg ho visto un capolavoro.

Si chiama "Ristorante Immortale" ed è la cosa più bella cui mi sia capitato di assistere negli ultimi 10 anni.

La compagnia che lo mette in scena si chiama Familie Floez (http://www.floez.net/)

Non so come recensirlo. Dopo alcuni tentativi passo la mano.

Sarebbe come recensire una boccata d'aria; o un campo di girasoli.

venerdì 14 novembre 2008

Sostiene Battista

Questo è Maurizio Battista:














E' un comico romano.
E' tra i più bravi e simpatici in circolazione.

Due giorni fa, alla radio, l'ho sentito lamentarsi.
Ce l'aveva con "quelli che fanno il teatro di ricerca" perchè, a suo dire, "prendono finanziamenti per poi avere in sala venti spettatori".

A questi farabutti contrappone quelli come lui, che i teatri li riempiono e che non beccano una lira dallo Stato.

No, davvero, è simpatico Battista...

venerdì 10 ottobre 2008

domenica 23 marzo 2008

Il cavaliere

"Berlusconi è anzitutto un impresario teatrale"
(Francesco Cossiga, Metro)

giovedì 20 marzo 2008

il silenzio

sulla brochure del CRT di Milano:
"Quando le discoteche saranno abbandonate e le accademie deserte, si sentirà di nuovo il silenzio del teatro, che è la ragione della sua parola" (Heiner Muller)

domenica 16 marzo 2008

Sostiene Foà

stralcio da un'intervista:

- (...) Amo gli attori che insabbiano la loro smisurata vanità.
- Altri, come Gassman e Carmelo Bene la usano.
- Carmelo Bene non è stato un grande attore.
- Suvvia Maestro. E' stato un pezzo fondamentale del teatro contemporaneo.
- Che le devo dire? Mi piace l'attore che fa la parte, non che fa se stesso.

(da La Repubblica del 13/12/2007)

sabato 15 marzo 2008

puke (2)

"Ho scoperto che piangere, disperarsi, affrontare mille difficoltà, il ruolo drammatico insomma, fa parte anche esso del mio bagaglio artistico"
(Manuela Arcuri, Viviroma Magazine)

sabato 8 marzo 2008

puke (1)

"Cambio spesso colore dei capelli perchè sono pirandelliana"
(Laura Chiatti, Il Venerdì di Repubblica)



lunedì 18 febbraio 2008

mercoledì 6 febbraio 2008

senza vergogna

"Il Teatro Tor Bella Monaca è veramente il luogo delle opportunità e dell'entusiasmo"
(Michele Placido)

Sì, come no...
(...)
Tranquillo, comunque, non ti affaticare...
Ci pensiamo noi a vergognarci.

sabato 19 gennaio 2008

*MAURI-STURNO / "FAUST"

FAUST
di Johann Wolfgang Goethe
traduzione-adattamento e versione teatrale Dario Del Corno e Glauco Mauri
con Glauco Mauri, Roberto Sturno, Cristina Arnone, Dora Romano, Mino Francesco Manni, Marco Blanchi, Simone Pieroni, Alessandro Scavone, Francantonio, Alessandro Menin.
regia di Glauco Mauri
scene di Mauro Carosi
costumi di Odette Nicoletti
musiche di Germano Mazzocchetti
produzione: Compagnia Glauco Mauri Roberto Sturno
visto a Udine
Teatro Nuovo Giovanni da Udine
gennaio 08
---------------
Il Faust è per universale consenso il simbolo dell'anima umana lacerata dall'eterno conflitto tra il bene e il male, la salvezza e la dannazione. La vicenda, celeberrima, è un'affascinante storia in cui si mescolano magia e filtri di giovinezza, patti col demonio e tragedie d'amore, ambientata nell'inquieto rinascimento nordico.
---------------
Spettacolo strambo, diseguale, sbidonato, questo Faust di Mauri-Sturno, scappato fuori dal nulla - o meglio, dal fastidioso Delitto e Castigo dell'anno scorso - e quindi per molti versi sorprendente.
Uso aggettivi come strambo, diseguale, sbidonato avendoli naturalmente scelti per la loro ambiguità; ma convinto che tornino utili, qui come altrove, per un'accezione positiva che, in tempi di Restaurazione, mi pare sempre più evidente.
Lo spettacolo è una girandola di scene impossibili, sempre sul filo della caricatura beffarda; una caricatura - qualcuno obietterà - magari non sempre consapevole, ma che importa?
Le idee ci sono, gli attori reggono alla grande, tutto si muove e si smonta come fosse un grande cubo di Rubik, scintillante, pesante anche, ma comunque mai noioso, mai prevedibile (se si eccettua l'episodio di Filemone e Bauci, senz'altro il meno riuscito).
Mauri è sempre grande e vibrante, Sturno tira su un Mefistofele estetico che convince, diverte e non spaventa. Gli altri, tutt'intorno, se la cavano bene. In particolare va segnalata la prova di Cristina Arnone, che dà vita ad una Margherita veramente di buon livello; brava, la Arnone, anche perchè trova misure e spazi giusti all'interno di una messa in scena che sembra voler far eccellere solo i due protagonisti.
Pare invece veramente troppo pesante la scenografia. Soprattutto il piedistallo-librone sul quale Faust incontra Mefistofele: è semplicemente un brutto oggetto scenico; un oggetto che si muove un po' tanto per fare, quasi svelando la voce del produttore che dice al suo pubblico: ma avete la minima idea di quanto ci è costato quest'affare?

domenica 6 gennaio 2008

Il figlio mentale di Giulietta e Romeo

Come si fa a non essere d'accordo?



venerdì 4 gennaio 2008

Lucius e Ivy

Ivy - Tu resti impassibile e noi siamo terrorizzati. Come mai?

Lucius - Non mi preoccupo di cosa può capitare, ma di cosa bisogna fare... Come sapevi che ero qui?

Ivy - Ti ho visto dalla finestra... No, non ti dico il tuo colore... (sottovoce) Smetti di chiederlo... Una volta sposati, danzerai con me? Trovo che la danza sia davvero dilettevole...

Lucius - ...

Ivy - Perchè non riesci a dire quello che hai nella testa?

Lucius - Perchè non riesci a smettere di dire quello che hai nella tua?... Perchè prendi l'iniziativa quando voglio averla io? Se voglio danzare, sarò io a chiederti di danzare; se voglio parlare, io aprirò la bocca e ti parlerò. Tutti continuano a torturarmi perchè parli di più. Perchè poi? A che serve dire che ti penso dall'istante in cui mi sveglio? Che può venire di buono se dico che talvolta non riesco a essere lucido o che non posso lavorare bene? Che cosa cambia mai se riesco a dirti che ho paura come tutti gli altri solo quando penso che tu possa essere in pericolo? Ecco perchè sono sotto questo portico Ivy Walker: la tua incolumità viene prima di quella degli altri... E sì... Voglio danzare con te al nostro matrimonio.

giovedì 3 gennaio 2008

Frustrazione ad Harrisburg

Lo scorso 15 dicembre, ad Harrisburg, in Pennsylvania, si è svolta la terza edizione di "Indip/all", un piccolo meeting sull'arte indipendente che sembra riservare attenzione particolare al settore teatrale.

Ero lì per altro. Ma sono entrato; e devo dire di aver ascoltato qualcosa di interessante.

Il regista di una compagnia di Scranton - non esattamente amatoriale mi pare d'aver capito - è intervenuto nel contesto di una discussione relativa allo stato dell'arte drammatica nella East Coast, proponendo un confronto con il nostro Paese.

Più o meno ha detto qualcosa del genere:
"Fino agli anni Sessanta la tradizione teatrale italiana, così come quella di altre scuole europee, era d'esempio; ma andate ora in Italia. Io ci sono stato tre volte negli ultimi anni. E ogni volta sono andato a teatro e ho visto i loro film. magari sono stato sfortunato. Ma la situazione è deprimente. Un mio amico, studioso dell'arte italiana, un famoso gallerista di York, continua a ripetermi da anni che non dobbiamo lamentarci troppo della situazione dell'Est; perchè comunque il peggiore attore di Lackawanna sarà sempre migliore del migliore attore italiano. Forse il mio amico esagera. Ma fatevi un giro in Italia: il teatro è morto da parecchi anni e gli attori di formazione sono stati banditi quasi senza eccezione. Date retta a me: fatevi un giro in Italia. E poi tornate a guardare quello che facciamo qui".

Per la cronaca, nessuno ha fischiato questo intervento.
Io me ne sono andato dieci minuti dopo.
Il problema è che sono andato via soprattutto perchè non avevo nulla da ribattere.
E' stato frustrante. Anche per il mio sopitissimo orgoglio nazionale.