lunedì 1 novembre 2010

casting

Non pubblico il video di Battiston. Tanto l'hanno visto tutti.
Pubblico però questo.
E penso all'odore del napalm.



Credo che ogni paese abbia la classe politica che merita; ma anche gli attori che merita.

sabato 20 febbraio 2010

Della precisione

Lo so. E' un pensiero stupido.
Ma una volta mi piacerebbe andare in un teatro italiano e vedere sul palco un grado di precisione (nei gesti, nei modi, delle intenzioni) che fosse almeno l'ombra dell'ombra di questo.
Lui è Bando Tamasaburo, classe 1950, attore di Kabuki giapponese.



martedì 16 febbraio 2010

Babilonia cerca attori e non si fa pagare

Ah! Bene! Non è richiesta alcuna quota di iscrizione!...



domenica 14 febbraio 2010

Catherine Zeta Jones, attrice

Càpita che uno - uno qualsiasi, uno come me - riesca a comprare un biglietto di terza fila per assistere ad una replica di "A little night music", al Walter Kerr Theatre di New York.
In albergo ci si prepara, senza troppi ghingheri, ad assistere allo spettacolo. Con addosso - in vibrazione tra polso e polsino, tra collo e colletto - la solita adrenalina che questa città e le sue esibizioni riescono ancora a produrre.

"A Little Night Music" è un musical di Stephen Sondheim e Hugh Wheeler. Tutti quelli che aggrottano le sopracciglia ogni qual volta sentono la parola musical, troveranno forse curioso che questo spettacolo è stato ispirato da un film di Ingmar Bergman, "Sorrisi di una notte d'estate". Ma questo non importa. Del resto il senso della parola musical non è neanche lontanamente percepibile in un paese-limite come il nostro. Per averne l'idea, purtroppo non si può far altro che salire su un aereo e andarsene a New York o a Londra o a Sydney. Il vantaggio è che, una volta atterrati in uno di questi avamposti, è davvero difficile sbagliare spettacolo. La qualità generale è semplicemente impressionante. Anch'essa inconcepibile per ogni spettatore italiano non viaggiante.

A volte penso che un sacco di abbonati dell'Eliseo o dell'Argentina di Roma; o del Piccolo di Milano; o della Tosse di Genova; o della Pergola di Firenze; o del Mercadante di Napoli... in punto di morte crederanno davvero di aver visto, lungo l'arco della propria vita, teatro di qualità. Ci penso spesso. Ci penso con tenerezza.

Del resto questo lavoro sembrava promettere alcune insidie.
Insomma: Catherine Zeta-Jones... sì, vabbè, carina... famosa, da noi, più per essere la moglie sotto-età di Micheal Douglas; oltre che per una celeberrima scena di furto simulato in Entrapment (qualcuno se la ricorda? Tuta nera, benda e piegamenti davanti agli occhi attentissimi di Connery... no? ...vabbè: il video relativo è qui: www.youtube.com/watch?v=KX2_LCUkhDs&feature=related ...che certe cose non è il caso di dimenticarle...)
E poi cos'altro?... Ah già: è un'attrice inglese trapiantata in America... il che di per sè - e come è noto - la mette tecnicamente al di sopra di qualsiasi collega italiana.
Ma non è tutto. Nel cast c'è anche Angela Lansbury. Sì, proprio lei, "La signora in giallo", classe 1925, anche lei inglese di nascita ma naturalizzata americana.
E poi un'altra manciata di attori e attrici; oltre ai soliti lustrini, lumini e fasti newyorkesi di varia natura . Il rischio - un rischio sempre evidente a queste latitudini - è quello dell'operazione commerciale fine a sè stessa, di un'amalgama che sembra problematica (la donna di Zorro e la Signora in Giallo???), di uno spettacolone per bocche grosse e buone.

Vado.

(...)

Torno.
E sospirando prendo atto, una volta di più (ma dal vivo è un'altra cosa) di quanto si voli alto da queste parti. Sapevo di essere in procinto di assistere ad un lavoro articolato, fluido, impeccabile. Ma qui c'è dell'altro. C'è talento, tecnica, idee. Ovvero i tre ingredienti persi per sempre dal teatro italiano (chiedo perdono; non faccio che far paragoni... ma chiedo perdono agli americani, ovviamente; non a voi italici lettori...)

E questa CZJ, diciamolo, è una meraviglia d'attrice. Solida, puntuale, completa, emozionante, sensuale, credibile, bella, vibrante. Per non parlare della Lansbury, che sembra semplicemente spiegare (senza dar mai l'idea di farlo) cosa voglia dire recitare.
Non mi dilungo sul resto. Attori di contorno perfetti, musiche perfette, scene perfette. Basta così.

Penso che il fatto di aver visto tanto teatro italiano almeno un vantaggio ce l'abbia: quello di provare una continua meraviglia per ciò che, su ogni palcoscenico degno di questo nome, dovrebbe essere scontato.

[ultimo esercizio dialettico suggeritami dall'amico Franco, con cui sto bevendo un orribile caffè espresso finto-italiano a Manhattan: "C'è davvero una sola attrice italiana convinta di aver qualcosa da imparare da CZJ? Se c'è potrebbe contattarmi? Franco sarebbe disposto ad innamorarsi di lei... A scatola chiusa..."]







venerdì 29 gennaio 2010

in relazione all'articolo sul Consorzio Ubu Settete

Un amico del blog ci scrive chiedendoci di ritirare l'articolo di ieri e quello di oggi relativi al Consorzio Ubu Settete.
Consideriamo ragionevoli le argomentazioni che utilizza.
Ed in effetti accogliamo la sua richiesta.

Speriamo si comprenda che lo facciamo con il solo scopo di non danneggiare lo stesso CUS, impegnato nelle imminenti serate del 30 e 31 gennaio al teatro Palladium di Roma.

La decisione è presa di comune accordo con l'autore del pezzo pubblicato ieri.
Ma senza rinnegarne affatto i contenuti.

Solo una notazione (il nostro amico ci perdonerà): dagli autori di quella bella rivista (la si può sfogliere e leggere sul sito di Marcello) ci saremmo aspettati più scaltrezza al cospetto di una critica.



I giovani...




giovedì 21 gennaio 2010

*Fortunate Eccezioni / "Psicosi delle 4.48"

PSICOSI DELLE 4.48
di Sarah Kane
regia di Roberto Pecchia
musica, luci e scenografia di Roberto Pecchia
con Valeria Belloni e con Alessandro Lutri, Maria Colombini, Fabiola Annunziata e Laura Nanna
visto a San Micheletto (Lucca)
settembre 2009

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E' l'ultima opera teatrale della drammaturga britannica Sarah Kane e risale al 1999.
L'opera non ha espliciti personaggi o indicazioni di scena, dando al testo scritto un aspetto inconsueto per un pezzo destinato alla rappresentazione. Per questo motivo la sua messa in scena può variare molto a seconda delle produzioni.
Il dramma è scritto dal punto di vista di qualcuno con gravi problemi di depressione, un disordine mentale di cui Sarah Kane stessa soffriva ed è organizzato come un lungo monologo.
Dopo aver completato questo testo Sarah Kane tentò il suicidio ma fu immediatamente scoperta e ricoverata in ospedale. A causa di mancanza di personale fu lasciata sola tre ore durante le quali si impiccò con i lacci delle sue stesse scarpe. Morì il 20 febbraio 1999. 4.48 Psychosis fu rappresentato per la prima volta circa dopo un anno e mezzo: il 23 giugno 2000 al Royal Court Theatre.
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Ne abbiamo viste a mazzi, di Psichosys, negli anni passati.

In questa versione, messa su con un certo grado di precisione stilistica dalla compagnia lucchese Fortunate Eccezioni, ci sono troppi ansimi, troppi schiacchiamenti vocali, troppi sguardi da matto.

E' il destino - soprattutto italiano - di questo testo; un testo, occorrerà dirlo, difficile al punto da necessitare ampie e mature riflessioni prima di essere affrontato. E tuttavia non stupisce più che ogni anno, i teatri e le cantine del nostro paese offrano decine e decine di Psychosis.

Immagino che ciò sia motivato dal solito morbo di presunzione che coglie, ormai quasi indistintamente, i teatranti italiani di ogni ordine e grado.

Sia ben chiaro: non ho alcuna intenzione di scagliarmi contro una compagnia di giovani che, peraltro, mi pare abbia lavorato con serietà.
Ma prima o poi bisognerà capire che il problema del teatro e del teatrino italiano non risiede nella scarsa qualità dei risultati; ma in quella dei processi attraverso cui qualsiasi risultato viene tutt'ora perseguito.

domenica 17 gennaio 2010

lunedì 11 gennaio 2010

due Mercanti nel mercato italiano

Il 30/12/2009, Masolino D'Amico, su "La Stampa", aveva indicato "Il mercante di Venezia" di Massimiliano Civica come "il miglior spettacolo dell'annata trascorsa"; in contrapposizione ad un altro Mercante, quello di Ronconi, segnalato dallo stesso D'Amico come "il peggiore spettacolo dell'anno".

Ammesso e non concesso che l'astro di Ronconi sia ormai lontano dal suo antico splendore, mi pare davvero fuori luogo contrapporre un lavoro teatrale ad una cosa che non so chiamare.

Sarebbe come confrontare un museo e un calciatore; un suono e una carta da parati; un sollievo e un'aspirina; un trattore e la serie di Fibonacci; un orango e una zuppa liofilizzata.
Mondi diversi.

Naturalmente ogni gusto è rispettabile.
E malgrado tutto credo non si possa convenire nè riguardo all'affermazione secondo cui lo spettacolo di Ronconi sarebbe il "peggiore" di tutti, nè con quella che individua quello di Civica come il "migliore".

...
A meno che non si voglia dar peso ad uno dei mille premi-farsa che, nel nostro paese, attraverso la politica del portaborsismo, stanno contribuendo in modo decisivo ad annientare le ultime residue tracce di una cultura teatrale degna di rispetto e di considerazione.

giovedì 7 gennaio 2010

Super Mario on stage

Gordon College (Wenham, Massachusetts) 2006 [?]
recita scolastica

Non posso commentare.
Posso solo sperare.
Posso sperare di avere a che fare, più prima che poi, con persone per cui teatro sia anche questo: