giovedì 15 gennaio 2009

*BROOK-BECKETT / FRAGMENTS

Théatre des Bouffes du Nord
FRAGMENTS
(Rough for Theatre I, Rockaby, Act Without Words II, Neither and Come and go)
testi Samuel Beckett
regia Peter Brook
Con Jos Houben, Marcello Magni, Kathryn Hunter
assistente alla regia Marie Hélène Estienne
luci Philippe Vialatte
Milano, Teatro Studio
dicembre 07

ripresa:
con Hayley Carmichael, Antonio Gil Martinez, César Sarachu
Lecce, cantieri teatrali Koreja
30-31 gennaio 2009


Non su questo blog. Ma ne avevamo parlato a suo tempo.
E sarà comunque il caso di spendere ancora qualche parola su un lavoro che torna in scena per un nuovo giro di tournee italiana.
Il cast-attori è stato completamente rinnovato: non uno dei protagonisti visti a Milano poco più di un anno fa, partecipa a questo nuovo allestimento.
E dunque sospendiamo ogni giudizio e riflessione in merito. Con un'eccezione: Kathryn Hunter nel vecchio allestimento era assolutamente strepitosa; Hayley Carmichael, brava ma brava in un Cymbeline dei Kneehigh Theatre cui ho assistito in Cornovaglia un paio d'anni fa, avrà un compito gravoso.

Certo, a pensarci bene, appare proprio fuori luogo usare l'aggettivo tipico del teatro italiano - gravoso, per l'appunto - per un inno - sconcertante a tratti - alla Leggerezza con la L maiuscola; con una L colorata, oltre che maiuscola; colorata di blu o di ogni altro colore che vi faccia pensare alla leggerezza delle altezze.

Fragments magari non sarà il capolavoro di Brook; e magari non conterrà neanche il meglio di Beckett. Ma qui
voliamo talmente sopra la media che, anche fosse, non ce ne accorgeremmo.

Questo è teatro. Questo è teatro. Questo è teatro.
E finchè non si ha l'occasione di vedere qualcosa per cui si possa affermare "Questo è teatro", non si capirà mai fino in fondo che gran parte di tutto il resto "non lo è".
Questo è uno di quegli spettacoli potenzialmente in grado di annientare, per pura evidenza del confronto, alcune tonnellate di merda nostrana.

Fate un esperimento, se avete le palle. Provate a vedere questo Brook; e poi, entro un paio di giorni, costringetevi ad assistere ad uno spettacolo di... boh... G.A.; o di S.L.M.; o di uno qualsiasi del loro clan. E poi venitemi a dire se qualcosa si muove. Venitemi a dire se sia possibile non avere impulsi omicidi.

1 commento:

vaccamobile ha detto...

assolutamente d'accordo soprattutto sul discorso della leggerezza.
i suoi spettacoli sono nuvole e da lassù potremo sputare in testa a qualcuno dei nostri teatranti politici e manieristi che si occupano solo di pubbliche relazioni.
lunga vita al maestro