domenica 24 giugno 2007

Dice Lavia

Da La Stampa del 16/3/2007:
"I contributi per il teatro non sono mai stati contributi: sono stati elemosine, perchè il potere non ama il teatro. Anzi, se lo amasse, vorrebbe dire che quello che noi chiamiamo teatro non sarebbe più teatro, ma un'altra cosa. Se il teatro è teatro deve mettere in crisi il potere. Ecco perchè il potere non ha mai aiutato il teatro e neppure la cultura in genere. A parole si riempie la bocca di cultura e di buoni propositi. "Faremo... Daremo...". Nei fatti, questa cosa che è la più importante creata dall'uomo nella sua storia, l'arte voiglio dire, è umiliata continuamente. La scienza è importante, ci aiuta a progredire concretamente. Ma è col pensiero che l'uomo davvero si eleva. Ecco perchè credo che, finchè ci sarà l'uomo, ci sarà il teatro". (Gabriele Lavia)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Belle parole da uno che i finanziamenti, anche se ci sono i tagli(sia che il FUS sia una torta grande che piccola) li prende e li prenderà sempre e comunque per i suoi spettacoli ipercostosi; mentre il teatro può essere fatto con molto meno e da menti più nuove e più giovani di lui.Il problema non sono i finanziamenti o la mancanza di essi, ma che vengono dati alle solite persone, sulla carta, sul baratto economico che è la scelta dei cartelloni teatrali nel sistema dei Teatri Stabili italiani!
Diciamola la verità!